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La vecchia discarica di Silvi è ancora lì. Bagnata dalle onde del mare..
Un mare agitato, negli ultimi giorni, che forse si è preso anche qualcosa di più della sabbia, in quel tratto di spiaggia a sud dei grandi alberghi.
Una “bel problema” per l’amministrazione Comignani che si è ritrovata l’emergenza “riemersa” pochi mesi prima del suo insediamento (giugno 2014). Era stata infatti una mareggiata a fino 2013 a riportare alla luce qualcosa della vecchia discarica, risalente agli anni ’50, quando quella zona di Silvi non ancora era urbanizzata e le leggi in materia erano molto meno restrittive. Fu poi ad aprile 2014, ancora mare grosso, che lo “spettacolo” è comparso con tutto il suo … squallore.
A pochi mesi dalla stagione balneare un pessimo biglietto da visita, ma anche una brutta sorpresa per i villeggianti che avevano scelto Silvi per le vacanze.
E non solo: che tipi di rifiuti ci sono in quella discarica? a distanza di mezzo secolo sono pericolosi per l’ambiente? per la salute dell’uomo? per chi si bagna nelle vicinanze di quello tratto di mare?
Li ci sono due grandi alberghi, stabilimenti balneari, ci sono residence, case.
Un tratto di spiaggia è inibito alla balneazione con una ordinanza, anche se ha lasciato molto a desiderare il modo in cui si è cercato di farla rispettare. Meno male non ci sono state conseguenze.
L’ ARTA (azienda regionale per la tutela dell’ambiente) analizzò il sottosuolo, il gradone scuro e grigiastro lasciato dalla sabbia erosa dal mare ed i sedimenti marini.
Fu rilevata la presenza di idrocarburi, alcuni metalli pesanti. Insomma i tipici contaminanti delle discariche, e tra questi, a destare preoccupazione, c’è il mercurio.
Con un’ordinanza sindacale, tuttora in vigore, si delimitò l’area con rete metallica e furono eseguite analisi su un’area più ampia per verificare la contaminazione di terreni e sabbia.
Quel che però è risultato subito evidente fu la necessità di bonificare il sito.
L’assessore regionale all’ambiente, Mario Mazzocca lo scorso dicembre ha annunciato lo stanziamento di 400 mila euro. Il finanziamento è stato poi ridotto a 160.000 euro in quanto fu osservata una diminuzione dei contaminanti presenti nell’area.
Le risorse regionali sarebbero state così utilizzate: 100 mila euro per la rimozione della massa di rifiuto presente nel sottosuolo, circa 60 mila per il ripascimento dell’arenile.
La somma fu inserito in bilancio, lo scorso dicembre, dall’amministrazione comunale, mentre il sindaco Comignani assicurò la conclusione dei lavori prima della prossima stagione balneare.
L’incubo discarica sta finendo? No, punrtoppo.
Il brutto sogno è ancora lì, immanente e, quel che è peggio, non è un sogno. E’ una realtà, e nessuno per il momento sta intervenendo per rimuoverla.
Perchè i lavori non ancora sono iniziati? Perchè la “monnezza”, seppur stagionata e poco tossica, è ancora lì, sulla spiaggia della “Perla dell’Adriatico”, praticamente nell’acqua (poco) azzurra e (poco) chiara dove faceva il bagno Mogol?
Bisogna fare in fretta. Il 21 è primavera, poi Pasqua e l’estate arriva in un baleno.
Sarebbe criminale presentarsi come lo scorso anno, come se nulla sia cambiato….