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cisolla

Una vera e propria icona della pallavolo ad Ortona. Che ha ancora tanto da dare. Anche se «ogni mattina ci metto dieci minuti a carburare, i dolorini si fanno sentire», scherza il diretto interessato con MN24. Alberto Cisolla, un mito del volley italiano, è il trascinatore dell’Impavida Ortona che sogna. In grande. E non solo per la presenza di questo monumento dello sport nazionale. A 37 anni Cisolla ha scelto di imbarcarsi in una nuova avventura, a 700 chilometri da casa. Per passione più che per soldi e per portare Ortona nel Gotha del volley tricolore. Mission possible, of course.

Un pò come se Buffon decidesse di andare alla Virtus Lanciano. O quasi. «In effetti Buffon è stato in B, anche se con la Juve e dunque è un pò diverso. Pesa il mio passato? Alcune medaglie le conserva mia madre a Treviso, altre sono al museo del volley a Modena. Ho pochi cimeli con me», racconta, «non mi piace guardare al passato. Ci sarà tempo per farlo». Il presente è a Ortona. «Bell’ambiente, società seria e organizzata. Volevo un progetto serio dove fare sport e la famiglia Lanci in questi anni ha fatto qualcosa di straordinario. E poi c’è il calore del pubblico che si riconosce in questa espressione sportiva. Il palazzetto gremito emana calore e passione. Ne avevo bisogno». Ma a 37 anni ne vale ancora la pena? «Certo. E non per soldi che comunque hanno la loro importanza, ma che non ti cambiano la vita. Nella pallavolo ci sono Cernic, Papi, Fei, gente che ha ancora voglia e fame di successi nonostante l’età avanzata. Nel calcio c’è Totti a certi livelli. La passione è una brutta bestia. Non sono più quello del 2005, questo è chiaro. Ma ho esperienza e tecnica che cerco di mettere a disposizione della squadra. Chiunque gioca contro Cisolla dà il 120%, perché Cisolla ha vinto tanto e giocato tantissimo in Nazionale. Vuole batterlo per dimostrare il suo valore. E io a 37 anni ho ancora la forza di contrastare le giovani leve. E’ uno stimolo pazzesco. C’è sempre un nuovo stimolo. Era quello che volevo. E ad Ortona l’ho trovato. Potevo andare in Francia, ma ho scelto Ortona. Ed ho fatto non bene, benissimo!» Post carriera, tra ristorazione e aspirazione a restare in questo sport con una nuova carriera, c’è ancora tempo. Alberto Cisolla ha un nuovo capolavoro da dipingere. Ad Ortona