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“Non è pensabile chiudere un ufficio postale, senza predisporre alternative e costringere migliaia di utenti a recarsi nei Comuni vicini. Questo è accaduto agli sportelli delle Poste di San Valentino dal 6 dicembre 2024, per via di una ristrutturazione peraltro temporanea, stando alle notizie ufficiali, che dovrebbe concludersi entro il mese di marzo. Per questo ho scritto al direttore generale delle Poste Italiane, Divisione di Pescara e Provincia come consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Territorio per chiedere una soluzione temporanea capace di alleviare i disagi, quale potrebbe essere quella di adottare una stazione mobile, finché i lavori non saranno definiti. Sto inoltre preparando una risoluzione per il Consiglio regionale al fine di chiedere alla Regione di sollecitare Poste Italiane ad adottare con le aree interne una politica che non crei disparità rispetto altri luoghi meglio localizzati”, annuncia il consigliere regionale Antonio Di Marco.

“I cittadini di San Valentino, paese montano dell’entroterra pescarese, sono costretti a rivolgersi agli uffici postali del comune di Scafa, che dista circa 6 km e sebbene la distanza non sia notevole, i disagi restano, perché a spostarsi sono cittadini anziani e non sempre del tutto autonomi negli spostamenti – sottolinea Di Marco – . Nella missiva chiedo la praticabilità della soluzione di un ufficio mobile, com’è avvenuto per Lettomanoppello o Popoli, o altre alternative che potevano essere condivise anche con l’Amministrazione e per il bene dei cittadini. L’essere Poste italiane un ente autonomo non statale, certamente non pone obblighi, ma non esclude al contempo la possibilità di definire alcuni interventi laddove necessario in sinergia con i cittadini del territorio servito, cosa che, peraltro, è da sempre nella mission di Poste.  Decisioni anche se passeggere come questa, possono pesare sulla vita e sul benessere di comunità dell’entroterra, che hanno il diritto anche di non dover scontare i disagi evitabili che possono derivare dalla condizione geografica in cui si trovano e che possono essere evitati con una maggiore condivisione con le istituzioni del territorio”.

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