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Anche nel 2024, come nel 2023, ho percorso più di 5.000 km in bicicletta, principalmente in città, lungo il tragitto casa-lavoro. Ciò mi ha consentito di evitare il traffico automobilistico, di manterene la mia forma fisica e alto il mio umore e nel contempo ho contribuito, seppur nel piccolo, a ridurre la mia impronta ambientale.

A mio aviso, in una città come Pescara, che conta circa 120.000 abitanti ed è quotidianamente attraversata da altrettante auto in entrata e in uscita, questa “opzione trasportistica“ assume un significato rilevante.

Mille cittadini che utilizzano quotidianamente la bicicletta per i propri spostamenti, al posto dell’auto, con una media di 15 km al giorno, ogni anno percorrono complessivamente oltre 5 milioni di km (i 4 contabici presenti in città rilevano ogni anno poco più di 1 milione di transiti in bici). Questo evita l’immissione in atmosfera di circa 750 tonnellate di CO2, calcolando che ogni chilometro percorso in auto genera anche 150 grammi di anidride carbonica (in bici e a piedi meno di un decimo!). Con 10.000 ciclisti, e quindi 50 milioni di km sulle due ruote, il risparmio annuale salirebbe a 7.500 tonnellate (2.500 auto equivalenti per 20.000 km/anno percorsi!), un contributo significativo alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Ma i benefici non si fermano all’ambiente. La drastica diminuzione del traffico automobilistico migliorerebbe la qualità dell’aria e ridurrebbe l’inquinamento acustico, rendendo la città più silenziosa e respirabile. Con meno auto, le strade diventerebbero più sicure e lo spazio urbano potrebbe essere ripensato. Parcheggi e aree ora dedicate alle automobili potrebbero essere trasformati in parchi e giardini, incrementando il patromonio forestale urbano, ma anche piazze, spazi dove le persone potrebbero incontrarsi, passeggiare e godere del tempo libero. Con il lungomare e le aree verdi già esistenti, Pescara potrebbe ampliare e valorizzare il proprio patrimonio di spazi pubblici (penso al solo parco centrale!), creando un ambiente urbano più accogliente e di qualità!.

Per coloro che si spostano in bici questa trasformazione sarebbe inoltre un valore aggiunto. Pedalare per le strade di una città meno congestionata e più verde non solo migliorerebbe l’esperienza di spostamento, ma favorirebbe anche un senso di comunità e appartenenza. Aumentare il numero di persone che usano la bicicletta incentiverebbe l’Amministrazione a investire in infrastrutture cicloviarie dedicate, aree di parcheggio per biciclette e un’integrazione efficiente con i mezzi pubblici.

Dal punto di vista della salute, i benefici sarebbero altrettanto significativi. Migliaia di persone che pedalano ogni giorno non solo ridurrebbero i rischi legati a malattie, come obesità e disturbi cardiovascolari, ma anche l’incidenza di patologie respiratorie legate all’inquinamento, con un grande risparmio sulla spesa pubblica sanitaria. La diminuzione del traffico motorizzato avrebbe effetti positivi anche per chi non utilizza la bicicletta, migliorando la qualità della vita di tutta la cittadinanza.

Se a Pescara 10.000 persone e più scegliessero costantemente la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, la città potrebbe diventare un modello virtuoso di mobilità sostenibile. Il traffico automobilistico si ridurrebbe drasticamente, e con esso i tempi di percorrenza, lo stress da ingorgo e l’inquinamento. Spazi come il lungomare, il centro città e le zone periferiche potrebbero essere ripensati, per accogliere meglio ciclisti e pedoni, invece che incrementare i parcheggi auto, ponendo la città all’avanguardia nella lotta ai cambiamenti climatici e nella promozione di una qualità della vita più alta per tutti.

Considero i miei 5.000 km solo un punto di partenza. Immaginare una Pescara in cui migliaia di persone scelgono la bicicletta significa sognare una città più sana, equa e vivibile, che guarda al futuro con intelligenza e rispetto per l’ambiente.

Giancarlo Odoardi – Esperto Promotore Mobiità Ciclistica (EPMC)

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