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Salvare il salvabile in casa Acqua&Sapone o si assisterà ad un finale di stagione che zittisca avversari e detrattori? Che futuro, prossimo e più lontano, aspetta i nerazzurri che si sono visti appena 24 ore fa la coccarda tricolore dal petto?

Inizia la settimana post Coppa Italia e per l’Acqua&Sapone Emmegross non c’è spazio per i rimorsi e per il ko ai quarti contro l’Asti, che ha poi vinto il trofeo succedendo a Murilo e compagni nell’albo d’oro della manifestazione.
Prima di tornare al Palaroma per la sfida casalinga con il Napoli, Bellarte parla del rinnovo di contratto siglato con il presidente Barbarossa all’indomani dell’eliminazione in Final Eight. Essere confermati dopo aver mancato un obiettivo importante è un segnale di fiducia che di rado si vede nel mondo dello sport. “Sono tante le cose buone che si vedono di rado nello sport e soprattutto in questo sport – afferma Bellarte – . Il segnale della società è forte, dato a me e alla squadra e a chi è fuori a guardare. Non avevo dubbi sulla stima nei miei confronti della famiglia Barbarossa, Tony Colatriano e Gabriele D’Egidio, ossia dell’Acqua&Sapone calcio a cinque, visto che sono gli unici che la rappresentano”.
Il prossimo sarà il quinto anno sulla panchina dell’Acqua&Sapone Emmegross. Cosa l’ha convinta a dire sì al presidente Barbarossa?
“Non c’è stato bisogno di convincermi, ma il fatto di aver voluto darmi fiducia completa nelle scelte della riprogrammazione è un segnale forte, che renderebbe orgogliosa qualsiasi persona”.
Ha rinnovato adesso ma c’è ancora metà girone di ritorno da giocare e uno scudetto da assegnare. Lei ci crede?
“Se non ci credessi non potrei continuare a lavorare. Crederci, però, alle volte diventa quasi un accomodarsi e lasciare che qualcun altro, magari in paradiso, possa dar sostanza alle nostre credenze. Ma in realtà le prossime partite saranno battaglie che solo noi affronteremo, non ci sarà nessuno che le combatterà per noi”.
In testa ha già delle idee sulla squadra del futuro?
“Se la famiglia Barbarossa ha deciso di affidarsi a me per la prossima stagione è naturale e necessario che tutto ricalchi quelle che sono le mie idee, le stesse che ho condiviso con il professor Aiello, protagonista con me in questi quattro anni, e che hanno portato l’Acqua&Sapone a vincere e stabilizzarsi come squadra nel massimo campionato italiano”.
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