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 Si è svolto questa mattina all’hotel Adriatico di Montesilvano, in occasione del consiglio confederale di Uil Abruzzo, l’incontro sul tema dell’intelligenza artificiale al quale hanno partecipato Francesco Maria Gennaro, segreteria generale Uil, Andrea Desantis, ingegnere e coordinatore Comitato tecnico Ai-Uil, Fabio Piacenti, presidente Eures ricerche, Giuseppe D. Vernaleone, responsabile del Dipartimento comunicazione Uil nazionale, e Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo.

Durante il dibattito si è discusso di come l’intelligenza artificiale sia una rivoluzione inarrestabile che porterà opportunità e potenzialità, ma anche innumerevoli rischi che vanno anticipati, mitigati e governati. 

 “Come Uil abbiamo deciso di mettere insieme un comitato scientifico nazionale – ha spiegato Francesco Maria Gennaro della segreteria nazionale della Uil -, di organizzare un tour in tutta Italia per incontrare i gruppi dirigenti e confrontarci su uno strumento che può aiutare la nostra organizzazione nell’informazione e nella comunicazione interna delle nostre strutture ed essere utile in tutto il mondo del lavoro. Oggi siamo in Abruzzo per ribadire che l’uso dell’Ai non deve tradursi in svantaggio per il nostro sistema-Paese, non deve aumentare i divari, ma dev’essere un’opportunità per tutti. Più comprenderemo l’intelligenza artificiale e tanto piú saremo incisivi e decisivi nella tutela dei lavoratori e delle lavoratrici che rappresentiamo”.

La sfida è, secondo il comitato tecnico scientifico Ai della Uil, umanizzare l’intelligenza artificiale e non subire le conseguenze che potrebbero derivare da un uso passivo dello strumento.

I maggiori rischi che potrebbero realizzarsi con l’applicazione dell’intelligenza artificiale sono la sostituzione di alcuni lavori e quindi la perdita di posti di lavoro, la discriminazione algoritmica e l’aumento delle disuguaglianze sul luogo di lavoro, la riduzione del controllo umano nelle decisioni lavorative, la precarizzazione eccessiva del lavoro, la dequalificazione  e riduzione delle competenze umane, il monitoraggio eccessivo dei lavoratori e di conseguenza sovraccarico di lavoro, la violazione della privacy e sorveglianza digitale, la difficoltà  nel riconoscimento delle responsabilità in caso di errore dell’Ai.

Secondo le stime, l’Italia perderà circa 3.7 milioni di lavoratori entro il 2040. Se le precedenti rivoluzioni tecnologiche hanno minacciato maggiormente i lavori con una bassa qualifica, oggi a causa della capacità creativa dell’algoritmo, ad essere maggiormente soggetti ad una possibile sostituzione sono le professioni high-skill e creative.

Diventa essenziale, quindi, preparare la forza lavoro all’inserimento aziendale di tecnologie AI. Con l’avvento delle nuove tecnologie, molti posti di lavoro scompariranno, per questo il sindacato deve vigilare su due cose fondamentali: conservare il lavoro che servirà a rafforzare e aggiornare le skills dei lavoratori; laddove non sia possibile farlo, servono ingenti investimenti pubblici di sostegno sociale al reddito del lavoratore perché la transizione digitale sia in primis equa e giusta. Formazione e assunzioni rappresentano quindi le principali leve su cui agire per accrescere quella capacità di governo dei processi di innovazione. Poiché la diffusione e l’implementazione di soluzioni di Ai presuppongono il ricorso a persone qualificate in grado di gestire i cambiamenti in atto.

Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, che ha affermato: “Voglio ringraziare la segretaria generale di PierPaolo Bombardieri per aver raccolto l’idea di organizzare un incontro sull’intelligenza artificiale in Abruzzo. Grazie ai relatori che hanno affrontato un tema pieno di questioni e interrogativi. Il nostro sindacato deve accogliere questa sfida, avere la capacità di guardare al tema dell’intelligenza artificiale con positività, dobbiamo prepararci adeguatamente per saperci confrontare con le grandi realtà imprenditoriali regionali. Questo primo incontro ci consente di pensare a cicli formativi da organizzare nei prossimi mesi. La formazione ci aiuterà a svolgere meglio il nostro lavoro e aiuterà le persone che rappresentiamo a far sentire loro la vicinanza del sindacato. O faremo parte del cambiamento e saremo competitivi con il sistema o saremo perdenti in partenza. Dobbiamo far parte di questa innovazione in modo chiaro, consapevole e responsabile”.

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