CONDIVIDI

La ASL di Pescara, tramite il Servizio Veterinario Igiene degli Alimenti di Origine Animale diretto dal Dr. Fabrizio Lodi, prosegue la sua attività di controllo sugli alimenti venduti online in qualità di ASL pilota della Regione Abruzzo.

Dopo il primo evento tenutosi a Pescara il 22 marzo 2023, a cui ha partecipato anche il personale proveniente anche da altre regioni, la ASL di Pescara ha condiviso la propria esperienza in incontri e convegni a livello nazionale, toccando Milano, Brescia, Sulmona e Ancona. In questi eventi, la dott.ssa Maria Grazia Cofelice, dirigente veterinario e il dott. Giuseppe Graziosi, tecnico della prevenzione, hanno illustrato il sistema di controllo tramite “acquisto civetta”, avviato nell’agosto 2023 e che finora ha permesso di effettuare 14 controlli su alimenti di origine animale, tra cui carni fresche, salumi, latticini, zabaione e tartare.

Si tratta sicuramente – spiega Fabrizio Lodidi un mondo ancora tutto da scoprire dove le frodi sono all’ordine del giorno. Dall’esperienza maturata finora non sono state riscontrate significative non conformità dal punto di vista microbiologico mentre l’utilizzo di additivi in maniera impropria o la vendita di un prodotto diverso per specifiche e pregiate caratteristiche rispetto a quello offerto in rete (aliud pro alio) o ancora di origine dichiarata diversa dalla reale si sono presentati abbastanza frequentemente, mettendo l’accento non solo sulle frodi alimentari ma soprattutto sulla sicurezza alimentare.”

Con lo spirito di tutelare e salvaguardare la sicurezza alimentare – continua Lodi – la vigilanza deve riguardare anche e necessariamente il commercio online, mondo troppo poco controllato, teatro di facile applicazione di comportamenti illeciti, fonte di non conformità, facilmente aggredibile anche da chi non ha una giusta e appropriata conoscenza di quelli che sono gli adempimenti normativi.”

La ASL di Pescara si distingue a livello nazionale come la prima e unica ad aver attivato tale tipologia di controlli, mentre altri paesi europei hanno già avviato da tempo indagini simili, monitorando anche prodotti venduti su piattaforme come Amazon e social network.

CONDIVIDI