Alle ore 09.10 del 07 Novembre la Torre di controllo dell’aeroporto di Pescara contattava la Sala Operativa della Capitaneria di porto di Pescara per segnalare un ammaraggio di un velivolo con a bordo 15 persone a una distanza dalla costa di circa 8 miglia nautiche.
È questo il primo scenario ipotizzato dalla Guardia Costiera di Pescara con cui ha avuto inizio una complessa esercitazione in mare.
Le operazioni, coordinate dalla sala operativa della Direzione Marittima dell’Abruzzo, Molise ed Isole Tremiti, hanno coinvolto cinque motovedette, tre della Guardia Costiera, una dei Carabinieri e una della Guardia di Finanza, oltre a quattro mezzi aerei, uno ad ala fissa della Guardia Costiera e tre elicotteri, della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, ed, inoltre, i nuclei subacquei dei summenzionati Corpi.
Alla prima emergenza, connessa alla ricerca ed al soccorso dei passeggeri e dell’equipaggio dell’aeromobile, è stato aggiunto un altro scenario per rendere ancora più articolata l’esercitazione: un inquinamento, causato dalla collisione di un mezzo navale intervenuto in zona con presunte parti affioranti del velivolo incidentato, tale da provocare una falla e conseguente dispersione di bunker in mare. La predetta emergenza ha richiesto, quindi, l’intervento di un mezzo della ditta Castalia, appositamente equipaggiato e destinato al contenimento delle sostanze nocive attraverso l’impiego di panne galleggianti.
Nello specifico, per rendere realistiche le ricerche da parte dei mezzi impiegati, sono stati posizionati in mare alcuni simulacri per rappresentare i naufraghi dispersi.
Contestualmente, è stato predisposto, presso il porto di Giulianova, in quanto prossimo al punto di ammaraggio, una postazione medica avanzata come presidio sanitario grazie all’intervento del personale e dei mezzi del 118, della croce Rossa Italiana e della Protezione Civile, al fine di dare la prima assistenza ai naufraghi.
Esercitazioni come quella odierna, che ha visto coinvolti motovedette, velivoli e mezzi terrestri, con un grande dispiego di personale, si inseriscono nell’ambito della pianificazione delle attività addestrative che ogni anno vengono effettuate dal personale e dai mezzi navali ed aerei della Guardia Costiera, con lo scopo di affinare la sinergia tra le varie forze cooperanti in mare e a terra in situazioni di potenziale emergenza e di mettere in pratica le eventuali azioni correttive.