“Anche il Comune di Bussi sul Tirino ha ufficialmente negato la vendita dell’acqua dei propri pozzi alla Puglia, una presa di posizione ufficiale perfettamente in linea con quanto già dichiarato dalla Regione Abruzzo e dall’Ersi che lo scorso 12 settembre aveva già espresso il proprio diniego all’acquedotto pugliese e alla richiesta di autorizzazione per svolgere le analisi delle acque dei pozzi di Bussi. Non consentiremo di cedere la nostra risorsa idrica in un periodo di grave emergenza che sta imponendo a tutti i nostri corregionali grandi sacrifici e su questo tema credo che si possa chiudere qualunque tipo di speculazione politica”. Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando l’ennesimo diniego espresso dal Consiglio comunale di Bussi
“L’acqua abruzzese resta all’Abruzzo – ha decretato il Presidente Sospiri -. La Regione Abruzzo lo aveva già detto a settembre dinanzi al primo documento di richiesta di autorizzazione. E il 12 settembre l’Ersi aveva inviato una risposta articolata in cui, in via preliminare, ha sollevato le proprie perplessità circa l’iniziativa assunta dall’Ente pugliese, ovvero la richiesta di svolgere analisi sulla qualità delle acque di Bussi finalizzate a ipotesi di sfruttamento della sorgente per usi idrico-potabili, senza il preventivo coinvolgimento della Regione Abruzzo che, come titolare della delega delle funzioni statali in tema di acque pubbliche, è di fatto l’unico Ente competente della tutela, disciplina e utilizzazione delle risorse idriche. L’Ersi poi ha espresso sconcerto anche perché la stessa iniziativa non è stata ufficializzata prima allo stesso Ente Regionale del Servizio Idrico Integrato, al quale ovviamente non risulta alcuna volontà regionale di sfruttare ulteriori risorse idriche con nuove captazioni nella valle del basso e medio Tirino. Ovviamente una tale opera avrebbe richiesto una valutazione preliminare circa l’impatto sull’ambiente di un tale progetto e soprattutto una revisione del Piano di Tutela delle Acque pubbliche regionali. In definitiva l’Ersi ha dunque rappresentato che non esiste, a oggi, alcuna ipotesi di sfruttamento delle acque pubbliche regionali alternativa o aggiuntiva rispetto a quella attuale, né potrebbe esistere se non a seguito di un diverso progetto di utilizzo delle risorse idriche da parte del governo regionale. E l’Ersi ha dunque negato l’autorizzazione all’Acquedotto Pugliese, non ritenendo di poter favorire l’accesso ai pozzi di Bussi sul Tirino. Oggi arriva, ultima solo in ordine cronologico, anche la presa di posizione ufficiale del Consiglio comunale di Bussi che ha bocciato tale iniziativa, ribadendo l’impossibilità di cedere la nostra acqua in un periodo di tale emergenza sullo stesso territorio abruzzese. A questo punto ritengo – ha aggiunto il presidente Sospiri – che la vicenda possa essere considerata chiusa. La Regione Abruzzo con tutti i suoi Organismi strumentali ha mantenuto l’impegno assunto: pur nel rispetto del principio di solidarietà con le altre regioni, oggi non siamo nelle condizioni di imporre ulteriori sacrifici ai nostri cittadini condividendo con altri territori la nostra acqua”.