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Il 23 ottobre prossimo, alle ore11,00, nell’AULA 27B del Campus di Pescara dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”, Edoardo Leo parlerà con gli studenti dell’Ateneo e con il pubblico presente del suo ultimo film, “Non sono quello che sono”, da lui scritto, diretto e interpretato, ispirato all’Otello di William Shakespeare. Durante il talk saranno proiettati e discussi alcuni brani del film, che uscirà nelle sale a partire del 14 novembre. L’evento, organizzato e curato dalla professoressa Anita Trivelli, docente di Cinema presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne dell’Università degli Studi “Gabriele ’Annunzio” di Chieti-Pescara, è parte di un tour interuniversitario tenuto da Edoardo Leo, che ha ricevuto il patrocinio del Consiglio Scientifico della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università Italiane. All’iniziativa, rivolta a studenti, docenti e cittadinanza, parteciperanno, oltre alla professoressa Trivelli, la professoressa Paola Partenza, docente di Letteratura inglese presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne, la professoressa Alessandra Babore, docente di Psicologia dinamica presso il Dipartimento di Psicologia, ed il critico cinematografico Francesco Di Brigida.

La cultura del rispetto e la sensibilizzazione sulla violenza di genere – spiega la professoressa Anita Trivelli – tornano alla ribalta nelle aule dell’Università G. d’Annunzio, in occasione di questa nuova iniziativa cinematografica che si inserisce nella masterclass diffusa nei principali Atenei d’Italia e che precederà l’uscita del film nelle sale di tutta Italia. Edoardo Leo – aggiunge la professoressa Trivelli – dialogherà con gli studenti in un confronto sui temi che emergono dal film; un progetto rivolto ai giovani ai quali trasmettere, attraverso l’analisi e la rilettura cinematografica di un classico in chiave moderna, un nuovo approccio ad un bagaglio valoriale fondato sul rispetto per la persona. Violenza di genere, gelosia, maschilismo, anaffettività, razzismo sono tra i principali temi di questa indagine sull’odio. Si esplorerà anche l’operazione da un punto di vista del linguaggio, – conclude la professoressa Anita Trivelli – le motivazioni sulla scelta di tradurre il testo nei dialetti romano e napoletano e la relazione tra testo letterario e indagine sociologica”.

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