Il professor Ruggero D’Anastasio, ordinario di Antropologia presso il Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento, è il nuovo Direttore del Museo Universitario della “d’Annunzio. La decisione è stata presa ieri dal Senato Accademico su proposta del Rettore, Liborio Stuppia. Contestualmente è stato anche rinnovato il Consiglio del Museo al quale sono stati chiamati il professor Adriano Mollica, docente di Chimica farmaceutica presso il Dipartimento di Farmacia, la professoressa Oliva Menozzi, docente di Archeologia presso il Dipartimento di Lettere, il professor Mario Luigi Rainone, docente di Geologia applicata presso il Dipartimento di Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio, la dottoressa Tiziana Ferretti ed il dottor Alessio Peca, entrambi in rappresentanza del Personale Tecnico-Amministrativo dell’Ateneo. Il mandato del nuovo Direttor e del nuovo Consiglio del Museo avrà durata triennale.
“Accolgo con soddisfazione le nomine che hanno rinnovato la governance del Museo – commenta il professor Luigi Capasso che del Museo universitario è stato Direttore fino a lunedì scorso -. Il professor Ruggero D’Anastasio – sottolinea il professor Capasso – ricopriva già la carica di Coordinatore del Comitato Scientifico del Museo e possiede una lunga esperienza nel campo della museografia scientifica. Dispone inoltre di ampie relazioni nazionali ed internazionali che consolideranno la posizione preminente del nostro Museo universitario anche nel panorama globale dei musei scientifici. Penso che la nomina, egregiamente accompagnata da quella del nuovo Consiglio – prosegue il professor Capasso – sia stata fatta nel segno della continuità, che tanto giova alle strutture museali e che era stata anche da me auspicata, quale viatico necessario per assicurare la stabilità istituzionale che attrae anche le donazioni, le quali hanno apportato un significativo incremento del patrimonio museale negli ultimi tre decenni. Auguro buon lavoro al nuovo Direttore ed al Consiglio – conclude il professo Luigi Capasso – ed auguro lunga vita al Museo universitario”.