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Le grandi imprese realizzate da abruzzesi sono il focus della nuova rubrica Rai di Paolo Pacitti dal titolo “La macchina del tempo” con le riprese di Giuseppe Giannotta: inizia, così, anche una nuova avventura per lo scrittore e sceneggiatore abruzzese Peppe Millanta che due lunedì al mese sarà su “Buongiorno Regione” con un viaggio nel passato alla scoperta di un Abruzzo avventuroso.

In questa nuova rubrica: “l’Abruzzo viene raccontato attraverso le avventure e le grandi imprese che lo hanno attraversato. Ogni puntata è dedicata a un momento in cui il coraggio, la determinazione, la visionarietà e un pizzico di follia hanno permesso a persone comuni di diventare eroi. Tante le figure trattate: esploratori, architetti, inventori, viaggiatori, militari, santi, scalatori. Tutti però che condividono la stessa cosa: la fede, incrollabile, nel loro sogno” – spiega Millanta.

Questo viaggio indietro nel tempo è appena iniziato (lunedì 7 ottobre) da piazza San Giustino di Chieti, con una puntata dedicata ad Alessandro Valignano, un gesuita che nacque nel 1539 nel palazzo Valignano, oggi sede del Municipio di Chieti. La famiglia, di origine normanna, fu la più potente dell’epoca. Dopo aver studiato nell’ambiente multietnico e multiconfessionale di Padova, entrò nei Gesuiti nel 1566 e fu incaricato di organizzare le missioni dei gesuiti in quello spicchio di mondo così lontano, che comprendeva India, Cina e Giappone.

Quando Alessandro arrivò in Giappone, nel 1579, si accorse che la comunicazione tra i missionari europei e i giapponesi era praticamente nulla: superò la presunzione europea e decise di fare una cosa semplice e rivoluzionaria ossia “mettersi in ascolto”.

Decise di immergersi in quel paese, attraversandolo in lungo e in largo per tre anni e capì di trovarsi di fronte ad una cultura antica e millenaria; dunque segnò una strada nuova: quella dell’accomodatio. I missionari dovettero adottare i costumi locali, e soprattutto, imparare la lingua, per entrare nel tessuto sociale.

Vista con gli occhi moderni può sembrare normale, ma all’epoca rappresentò un cambio di paradigma rivoluzionario: per la prima volta venne riconosciuta la dignità di culture che non fossero europee. Da lì in poi l’attività di Alessandro fu tutta tesa al dialogo tra questi due mondi.

Per questo motivo scrisse Il Cerimoniale, una guida sulle norme di comportamento da tenere in Giappone: qui c’è per esempio la prima descrizione del cerimoniale del tè e fece realizzare la prima grammatica e il primo vocabolario della lingua giapponese a uso e consumo degli europei, diffondendo la stampa a torchio nel Sol Levante.

Ma la sua azione più rappresentativa fu l’organizzazione dell’Ambasciata Tensho, un viaggio leggendario che coinvolse 4 ragazzi giapponesi, che visitarono le maggiori corti di Portogallo, Spagna e Italia: furono i primi giapponesi a venire in Europa e l’intento era quello di sfatare i pregiudizi, sia da parte dei giapponesi che da parte degli europei.

Alessandro morì in Cina, a Macao nel 1606. La sua figura in Italia si è a poco a poco annebbiata con il tempo ed è stata riscoperta da poco, mentre in Oriente numerose sono le tracce del suo passaggio: una su tutte, la sua tomba, situata tra le rovine della Chiesa simbolo di San Paolo a Macao. Anche in Abruzzo però, il suo casato è ben presente. Basti pensare al paese di Turri- Valignani, o a Chieti, dove è ancora ben visibile lo stemma del casato nella chiesa di Santa Chiara.

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