Affermare che il Guerriero di Capestrano sia un falso non è affatto curioso, ma è il risultato di un’attenta inchiesta giornalistica, successivamente trasformata nel film “Il Guerriero mi pare strano”.
Il Presidente Marsilio avrebbe dovuto vederlo e documentarsi prima di esprimersi in questioni e dinamiche che poco conosce. Inoltre dato che legge le cronache locali, evidentemente dovrebbe conoscere che è stato ben evidenziato il motivo del nuovo ricorso di richiesta del commissario ad acta.
I documenti che attesterebbero l’autenticità del Guerriero attualmente non esistono o meglio noi non li abbiamo mai ricevuti, quindi si attende l’esito del Commissario.
Il Guerriero è un falso del ventennio perciò una truffa organizzata per ottenere il premio di rinvenimento.
Successivamente è stato esposto in occasione del bimillenario dalla nascita di Augusto (curioso, no?). Per maggiore chiarezza la “tresca”permise ai contraffatori di guadagnare 12,500 lire nel periodo dei famosi “mille lire al mese”.
In tutti i modi propongo un gioco a Marsilio: io chiamo il mio team di esperti, lui chiama i suoi designati, si ottiene l’autorizzazione dal Ministero (questione per lui abbastanza semplice) e si eseguono i test.
Se il Guerriero e la “Dama” risultassero autentici e risalenti al VI secolo a.C., paghereri i danni e porgerei scuse al popolo abruzzese, pur sempre avendo contribuito alla ricerca.
Se invece saranno riferiti all’epoca fascista del 1934 come sostengono le mie tesi, il Presidente attuale potrà decidere di dimettersi.