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Dopo due anni di lotta condotta con la grinta del “capitano” contro un male incurabile, Mimmo Colatriano, di 74 anni, l’eroe di Madrid, il re dei jeans, lo sportivo a tutto tondo, la notte scorsa è morto nella sua villa di Silvi. La notizia, sparsasi in baleno, ha messo a soqquadro tutta la città che lo ha sempre amato per le sue impareggiabili doti di umanità, generosità e simpatia. La Cover, l’azienda da lui creata e diretta che produceva jeans e altri capi di lusso era conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo e contava oltre 500 dipendenti a tempo pieno negli stabilimenti di Silvi e Roseto, ai quali si aggiungevano altri 1.000 lavoratori dell’indotto in tutta la provincia di Teramo. Nella veste di industriale emergente fu ricevuto alla Casa Bianca dal presidente USA Ronald Reagan. Nel dicembre del 1983 la sua coraggiosa impresa all’aeroporto di Madrid riempì le pagine dei giornali e i TG di tutto il mondo. Colatriano stava ripartendo da Madrid, dove si era recato per affari, quando già si preparava al decollo l’aereo della compagnia di bandiera Iberia prese improvvisamente fuoco. Colatriano nella confusione generale e tra incredibili scene di panico si fece largo, pur avendo subito la rottura di tre costole, con grande forza e coraggio e riuscì ad aprire un portellone laterale che consentì ad oltre quaranta passeggeri di mettersi in salvo. In seguito, quando la sua azienda tessile era classificata tra le prime del mondo, ebbe uno spaventoso incidente sull’autostrada nei pressi di Modena. Nell’impatto con un altro mezzo fu sbalzato fuori dall’abitacolo della sua auto e subì fratture multiple e un forte trauma cranico. I medici non gli davano ancora molto da vivere. Ma il “capitano” uscì letteralmente miracolato e, dopo diversi mesi di sala di rianimazione, si riprese. A Silvi si gridò al miracolo: il parroco P. Silvio Di Giancroce, sollecitato da una folla di fedeli, qualche giorno prima aveva organizzato una veglia di preghiera!… Da giovane era stato un ottimo portiere della gloriosa Silvi Calcio, che allora giocava in Eccellenza, e da industriale ne divenne generoso presidente. Negli anni ’80 fu determinante nell’affermazione della Democrazia Cristiana alle amministrative che riportò DC e PSI al governo della città. In quella occasione svolse con ottimi risultati le funzioni di assessore allo Sport. Oltre alla moglie Betty e ai figli Matteo, assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Silvi, e le figlie Giulia e Silvia, lo piangono i tantissimi suoi ex dipendenti che lo consideravano davvero un amico e l’intera città di Silvi. La camera ardente è stata allestita nella chiesa di S. Pio e S. Massimiliano di Silvi nord e il funerale si svolgerà domani pomeriggio alle 16 nella Chiesa di S. M. Assunta. “Per la nostra comunità – ha dichiarato il sindaco Andrea Scordella – si tratta della grande perdita di un cittadino illustre, generoso e cordiale che ha contribuito a dare lustro alla nostra città, attraverso le sue esaltanti iniziative imprenditoriali e le sue gesta eroiche. Mi unisco affettuosamente al dolore della famiglia certo di interpretare anche il cordoglio dell’intera amministrazione comunale e della cittadinanza che gli ha voluto bene e lo ha sempre stimato”.

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