La mobilità è un sistema complesso e come tale va affrontato con la dovuta accortezza e con provvedimenti ben concepiti e valutati con grande attenzione, non con soluzioni approssimative, prese con troppa fretta e superficialità.
Un vecchio detto ricorda che “un battito d’ali di una farfalla a Pechino può provocare un urgano dall’altra parte del mondo”.
È una metafora che ben si concilia con quanto sta accadendo, ma soprattutto con quel che accadrà nelle prossime settimane, in conseguenza delle modifiche alla viabilità in un punto cruciale della città, alla tardiva e disperata ricerca di nuovi posti per il parcheggio.
La modifica, seppur di modesta portata (il battito d’ali), avrà però indiscutibili ripercussioni sulla viabilità dell’intera città, creerà enormi difficoltà anche in altre zone, paralizzerà molto probabilmente il traffico nel momento della riapertura delle scuole e di tutte le attività lavorative (l’uragano).
E tutto questo per trovare di fretta qualche decina di posti auto in più.
Dei lavori all’interno dell’area di risulta si parla da tantissimi anni, dell’inizio delle opere di bonifica da almeno un anno, se non di più, per cui scoprire che il Dirigente del settore ha lavorato due settimane per trovare una soluzione è francamente sconcertante.
Così come è sconcertante che non sia stato previsto un piano alternativo alla perdita di centinaia di stalli e lascia interdetti la totale mancanza di uno studio preventivo.
E questo, sia ben chiaro, era principalmente compito dei responsabili del settore, dei progettisti e di chi amministra la società che gestisce i parcheggi della città, anche se la politica aveva il dovere di sovrintendere e valutare le scelte prima di dare inizio ai lavori.
Le alternative per recuperare i posti che si sarebbero persi dovevano essere cercate mesi prima, una progettualità di quella portata comportava uno studio di fattibilità circa la possibilità di trovare nuovi posti auto da utilizzare nel periodo necessario al completamento dell’opera, che avrà una durata di diversi anni.
Non due settimane nel mese di agosto, dopo che la bonifica è iniziata da molti mesi nella zona a Nord e da poco anche nella zona Sud.
Quanto poi alla soluzione trovata, è evidente che una parte dei posti individuati era già esistente e quindi non aggiungono nulla, e l’altra parte ha comportato addirittura una modifica al senso di marcia di Via Ferrari e via Bassani Pavone, con le conseguenze di cui abbiamo già detto.
Una necessaria considerazione, infine, sui posti individuati su via Bassani e Pavone, che a prima vista appaiono pericolosissimi.
Così come disegnati, infatti, porteranno un numero considerevole di persone a dover scendere dall’auto nel bel mezzo di una strada trafficatissima e senza alcuna possibilità di proteggersi.
Non avranno nessun marciapiede o area sulla quale mettersi in sicurezza per poi intraprendere l’attraversamento della strada, che poi sarebbe anche inutile dal momento che dall’altra parte vi è una recinzione che impedisce il passaggio.
È veramente una condizione paradossale, alla quale speriamo venga posto rimedio al più presto, prima che la situazione degeneri da sconsideratezza a dramma.