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Dopo lo studio da noi svelato, dichiarazioni alla stampa di consiglieri regionali confermano l’esistenza di ulteriori passaggi in Regione circa la proposta.

Centinaia di migliaia di abruzzesi con l’acqua razionata: hanno il diritto di sapere e la giunta regionale ha l’obbligo di informarli pubblicando immediatamente tutti i documenti e spiegando se e quali interlocuzioni sono in corso.

Il presidente Marsilio prenda posizione ora, la questione è di competenza della Giunta.

In relazione a quanto pubblicato oggi dal quotidiano Il Centro, in cui si fa chiaro ed inequivocabile riferimento ad ulteriori passaggi in corso – dopo il Piano industriale del 2020 e lo studio tecnico del 2023 da noi divulgatl – promossi da Acquedotto Pugliese e volti a promuovere il trasferimento di ingenti quantità di acqua dall’Abruzzo alla Puglia, comprese interlocuzioni presso la Regione Abruzzo, il Forum H2O ribadisce con forza che:

-l’idea progettuale generale deriva addirittura dal Governo Berlusconi che nel 2001 la inserì tra le opere strategiche del paese nella famigerata Legge Obiettivo. Seguì, nel segreto generale, un processo amministrativo con una multinazionale statunitense che svelammo e scongiurammo. Giusto per ricordare la scala dell’iniziativa e degli interessi in gioco.

l’esistenza di ulteriore documentazione amministrativa, ammessa ora anche da consiglieri regionali di maggioranza, relativa al processo attivato nel 2020 da Acquedotto Pugliese, impone che la stessa sia resa pubblica immediatamente e senza indugi non solo per ragioni generali di trasparenza ma anche per gli obblighi di cui al D.lgs.195/2005 e della Convenzione di Aarhus che impongono agli enti di informare i cittadini fin dai primi momenti circa procedure amministrative che attengono a questioni ambientali. Figurarsi una situazione in cui centinaia di migliaia di persone hanno l’acqua in casa razionata, incidendo su diritti fondamentali della persona e delle comunità. Hanno il diritto di sapere e la giunta ha il dovere di informali;

-come abbiamo già evidenziato in conferenza stampa lunedì, bene le dichiarazioni di autorevoli esponenti del Consiglio Regionale, ma la partita è e sarà in mano alla GiuntaRegionale almeno per le sue competenze di interlocuzione sia con il Governo sia con la Regione Puglia, oltre che per le varie incombenze amministrative, anche parziali, su autorizzazioni ecc.

Non possiamo quindi che ribadire il nostro invito rivolto al Presidente Marsilio di esprimersi ora sulla questione in termini chiari e netti. La giunta regionale dovrebbe manifestare il proprio avviso politico-istituzionale ora affinché non si materializzi tra qualche mese o anno un progetto di scala nazionale, visto che un intervento del genere sarebbe poi assoggettato alla Valutazione.di Impatto Ambientale nazionale presso il Ministero dell’Ambiente e non a quella regionale. 

Altrimenti le giuste dichiarazioni dei consiglieri regionali dovrebbero essere lette sotto una diversa prospettiva.

Infine ribadiamo che la questione non attiene a questioni di solidarietà tra comunità, ma alla necessità di evitare in generale nuove captazioni che sottraggono acqua ai fiumi già stressati e di puntare sul rifacimento delle reti colabrodo che nelle due regioni perdono quasi la metà dell’acqua immessa.

Inoltre è indispensabile proteggere in entrambi i territori la qualità dei punti di captazione esistenti visto quanto già accaduto in Abruzzo con il disastro di Bussi e l’esistenza, appena a monte della diga del Pertusillo che rifornisce buona parte della Puglia, di grandi complessi di estrazione e trattamento del petrolio che mettono ovviamente a rischio la risorsa idrica.

FORUM H2O

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