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L’emergenza idrica che ha caratterizzato l’estate 2024 dei pescaresi sembra non avere fine, e a puntare il dito contro il Sindaco Masci è il Movimento 5 Stelle che questa mattina in conferenza stampa ha accusato il primo cittadino di aver contribuito a questa situazione con un immobilismo che dura da 3 anni. “Era il 2021, infatti, quando la città di Pescara sperimentò la prima vera situazione emergenziale legata alla carenza idrica – ricorda il capogruppo M5S Paolo Sola – alla fine di quella estate, in un Consiglio Comunale straordinario richiesto appositamente, avevamo ottenuto che venisse istituito un tavolo permanente di monitoraggio sulla gestione del servizio idrico integrato, al fine di conoscere preventivamente eventuali situazioni emergenziali future e predisporre per tempo contromisure efficaci. Il Sindaco però, in risposta ad una nostra interrogazione su che fine avesse fatto questo tavolo tecnico, nei giorni scorsi ha praticamente ammesso di aver di fatto trascurato per 3 anni questa situazione, ricordandosi solo il 18 luglio scorso di convocare una riunione con Aca, Ersi e associazioni di categoria, quando ormai l’emergenza era già esplosa in tutta la sua gravità. Praticamente l’unica iniziativa concreta messa in campo – prosegue Paolo Sola – è stata l’installazione di un serbatoio da 2 mila litri nella Scuola Virgilio in Via di Sotto (tra l’altro per soli 10 giorni), come se questo potesse risolvere gli enormi disagi di un intero quartiere come quello dei Colli. Oltre questo il Sindaco si è limitato a ripetere fino allo sfinimento che la soluzione sarebbe l’installazione di impianti autoclave, dimenticando che i disagi hanno colpito anche chi ne è provvisto, e che comunque non a tutti è possibile provvedere in tal senso per mancanza di spazio. Ed è a questi cittadini che chiediamo di dare risposte”. Il riferimento è all’oggetto di un ordine del giorno che il Movimento 5 Stelle presenterà al prossimo Consiglio Comunale di martedì 27 agosto.

Nelle ultime settimane c’è stata una grande apertura da parte della Giunta Masci verso una categoria specifica, quella dei balneatori – spiega Sola – a cui è stato concesso di installare serbatoi idrici aggiuntivi nelle loro attività fino al termine della stagione. Una deroga importante che chiediamo sia garantita a tutte le attività commerciali e ai privati cittadini, consentendo procedure amministrative agevolate per l’installazione di impianti autoclave e/o serbatoi idrici lì dove ora non sarebbe possibile per vincoli architettonici o urbanistici posti dallo stesso Comune. Questo ad esempio consentirebbe, come in altre città, l’installazione dei cosiddetti autoclave di quartiere, impianti realizzati su aree pubbliche a servizio di più attività commerciali o abitazioni limitrofe che ora ne sono sprovviste e hanno spazi insufficienti. Una possibilità concreta ben oltre le mezze risposte farfugliate dal Sindaco quando ormai è troppo tardi”.

A fare il paio con l’immobilismo del Comune di Pescara, c’è quello registrato anche in Regione Abruzzo. “La gestione di questa emergenza è stata disastrosa – commenta la consigliera regionale M5S, Erika Alessandrini – caratterizzata da una grave sottovalutazione del problema, trattato come fosse un evento temporaneo anziché una vera e propria emergenza strutturale. Le autorità hanno riconosciuto la gravità della situazione solo quando ormai la carenza idrica era diventata insostenibile per molte comunità, con il Presidente Marsilio che si è ricordato di inoltrare al Governo la richiesta dello stato di emergenza solo il 16 agosto scorso, quando ormai migliaia di cittadini abruzzesi erano già allo stremo e interi comparti della nostra economia letteralmente in ginocchio, e le iniziative come il bando per l’erogazione di contributi per gli impianti autoclave sono state tardive e insufficienti. Un’approssimazione a tutti i livelli istituzionali che non è più possibile tollerare, ed è per questo che – conclude Alessandrini – chiediamo una quantificazione precisa delle risorse necessarie a garantire il superamento definitivo delle criticità del sistema idrico potabile e irriguo, oltre che chiarezza nelle tempistiche. Da chi gestisce la cosa pubblica e deve garantire un bene primario come l’acqua, ci aspettiamo risposte tempestive ed interventi programmatici seri, non soluzioni tampone che servono solo a rimandare il problema all’estate successiva”.

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