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Marcinelle sia memoria viva e monito a promuovere dignità e sicurezza del lavoro. A testimoniarlo è Lucia Romasco, novant’anni a settembre, vedova dall’8 agosto del 1956, che dalla piazza di Manoppello onora la memoria del marito Santino Di Donato, morto a 28 anni nel pozzo numero 1 del Bois du Cazier. Con lei ci sono familiari, figli, nipoti e pronipoti dei minatori caduti in Belgio, tra loro Camilla e Gemma Iezzi figlie di Maria Di Valerio, vedova di Marcinelle, scomparsa lo scorso anno. C’è anche Agostino Sacco, arrivato dalla Campania e fratello di Antonio, il più giovane minatore scomparso nella miniera di carbone a soli 16 anni.

Trascorsi sessantotto anni da quella che è universalmente riconosciuta come la strage dell’emigrazione italiana all’estero, è ancora viva la memoria dal disastroso incendio della miniera di carbone di Marcinelle, in Belgio, in cui persero la vita 262 minatori. Di questi 136 erano italiani e 60 erano abruzzesi, 22 di loro provenivano Manoppello per questo considerata “Città Martire”. Fu il terzo incidente minerario per il numero di morti italiani, dopo quelli negli Stati Uniti del 1907 a Monongah e del 1913 a Dawson.

Nel silenzio, alle 8.10 di oggi, sono risuonati a Manoppello, in una piazza Marcinelle affollata di autorità e cittadini, i nomi dei lavoratori abruzzesi morti nella miniera belga. Un elenco che racconta storie di uomini giovanissimi, spesso appartenuti agli stessi nuclei familiari, che avevano lasciato Manoppello e i borghi d’Abruzzo per un futuro migliore e che sono stati divorati dal fuoco a 1035 metri di profondità.

“L’omaggio di Manoppello alle vittime di quello che fu un disastro nazionale ed europeo si rinnova ogni anno con devozione – ha detto il vicesindaco Giulia De Lellis – perché riteniamo che la memoria vada perennemente alimentata.Non sarà mai sufficiente commemorare Marcinelle e ricordare quelle storie di fame e miseria, ma anche di grande dignità che interessano l’epopea dell’emigrazione italiana e presto, grazie alla legge regionale che istituisce la Fondazione “Marcinelle dueseidue” potremo promuovere con tutti i Comuni abruzzesi colpiti dalla tragedia di Marcinelle e le associazioni progetti principalmente rivolti alle giovani generazioni”.

La commemorazione di Manoppello si è aperta oggi con la deposizione di una corona d’alloro al monumento in memoria delle vittime del Bois du Cazier ed è proseguita con i saluti istituzionali. Sono intervenuti il viceprefetto Gaetano Losa, il presidente della Regione Marco Marsilio, l’onorevole Guerino Testa e il senatore Luciano D’Alfonso. Presenti, tra gli altri, il senatore Etel Sigismondi, il presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri, i consiglieri regionali Antonio Blasioli e Antonio Di Marco, il consigliere provinciale Filippo Mariani, i sindaci e i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Lettomanoppello, Turrivalignani, Alanno, Rosciano, Roccamorice, Serramonacesca, le autorità provinciali e locali dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato.

Per il Comune con il vicesindaco Giulia De Lellis, c’erano il presidente del Consiglio comunale Davide Iezzi, gli assessori Maria Esposito e Giuseppe Di Nardo e il consigliere comunale Stefano Mancini. Presenti Davide Castellucci, presidente dell’associazione Marcinelle per non dimenticare e Nino Di Pietrantonio dell’associazione Vittime di Marcinelle, con loro Antonio Perseo (Cgil) e rappresentanti dei sindacati.

Contemporaneamente in Belgio, a Marcinelle, a ricordare quanti persero la vita nelle viscere della terra, nell’ex sito minerario, c’erano il sindaco di Manoppello Giorgio De Luca, l’assessore Roberto Cavallo e la consigliera Anna Giuseppina Ilario che hanno incontrato, fra gli altri la sottosegretaria di Stato agli Affari Esteri Maria Tripodi e portato il saluto dei manoppellesi nel corso della cerimonia celebrativa aperta dai 262 rintocchi di campana in ricordo delle vittime, scoccati proprio alle 8.10, ora in cui si consumò la tragedia 68 anni fa e durante un evento promosso dal Consolato italiano in Belgio.

“L’incendio nella miniera di Marcinelle fu il momento più drammatico di un’intera epopea migratoria degli italiani all’estero per questo ricordare e omaggiare oggi le vittime del Bois du Cazier – ha detto il sindaco Giorgio De Luca – significa anche fare un’analisi critica sui temi della sicurezza del lavoro e sullo sfruttamento. Sono molto felice di aver portato il saluto della nostra comunità in quello fu un enorme sito minerario, oggi museo e centro studi patrimonio Unesco, struttura guidata dalla nuova direttrice Colette Ista che ho invitato in Abruzzo per il prossimo novembre. Il mio legame con Marcinelle – ha detto ancora il sindaco Giorgio De Luca – oltrepassa il ruolo pubblico, collocandosi di fatto in una dimensione più intima, la stessa che coinvolge tanti cittadini di Manoppello e che appartiene al nostro vissuto di comunità, anche dopo 68 anni”.

Tra i momenti più toccanti, sul palco allestito nell’ex sito minerario, l’esibizione di Lara Molino, cantautrice abruzzese ed autrice del singolo “8 agosto 1956” dedicato ai caduti di Marcinelle che proprio lo scorso anno aveva lanciato in anteprima il suo lavoro dalla piazza di Manoppello e girato il video del brano tra i vicoli e le piazze cittadine e le miniere della Maiella.

Le celebrazioni proseguiranno in serata, in piazza Marcinelle (ore 21.30) con la proiezione del film “Marina” a cura dell’associazione Marcinelle per non dimenticare ispirato alla vita del famoso musicista Rocco Granata, sullo sfondo della discriminazione degli emigrati italiani in Belgio negli anni Cinquanta.

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