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Sì del Consiglio comunale alla mozione per la Cittadella della giustizia promossa dal presidente dell’Assise Luigi Febo e firmata dalla vicepresidente Silvia Di Pasquale. La proposta votata ad ampia maggioranza (contrari solo Fratelli d’Italia e il consigliere Chiavaroli), prevede l’attuazione di un progetto di ampliamento dell’attuale palazzo di Giustizia con la rifunzionalizzazione dell’ex ospedale di via Arniense e la costruzione di un altro edificio destinato a uffici, archivio e servizi con la finalità di accorpare gli uffici giudiziari e renderli più funzionali e fruibili.

“La mozione incarna un intento preciso dell’Amministrazione, evitare un’ulteriore delocalizzazione di uffici vitali per l’economia cittadina e promuovere, attraverso una sinergia istituzionale costruita in questi tre anni e mezzo di governo che arrivi a ubicare in un’unica sede Tribunale e Procura, risolvendo così un annoso problema di costi per l’affitto di quest’ultima – spiega Luigi Febo, motore e proponente dell’atto – . Non solo, al vaglio potrebbe esserci anche la possibilità di procedere all’acquisizione dell’attuale palazzo del Tribunale dalla Spa pubblica Invimit che ne è proprietaria, in modo da sgravare il Ministero della Giustizia dagli oneri delle locazioni, come abbiamo proposto ai tavoli da noi convocati con Tribunale, Procura, Demanio, Ordine degli avvocati e in presenza anche del commissario Giovanni Legnini che conosce bene l’intento, visto che si occupò della questione quando era sottosegretario.

Il progetto individua infatti nuovi spazi nelle adiacenze del Tribunale che sono adeguati alle competenze e alle necessità di entrambe le istituzioni, avendo come priorità la qualità funzionale degli stessi e una migliore organizzazione e connessione alle infrastrutture in corso d’opera. Agendo in tal senso il beneficio non sarà solo degli uffici giudiziari, ma della città tutta, perché riqualificando l’esistente e ampliandolo attraverso una strategia capace di creare fra le istituzioni interessate un condiviso e sinergico rilancio degli edifici e delle funzioni, eserciteremo una battuta di arresto al fenomeno di svuotamento che negli ultimi quindici anni ha visto la città perdere uffici pubblici e residenti. Le basi per potere agire in tale senso ci sono, come ci sono anche i servizi adeguati a centrare questo obiettivo, visto che le infrastrutture in corso di definizione sono pensate anche per essere servizio dell’attività della Cittadella: come la realizzazione dei parcheggi in via Ciampoli, il ripristino della scala mobile dal terminal, con la futura messa in funzione anche del tunnel. Sullo sfondo c’è poi il più grande cantiere di rigenerazione urbana che Chieti abbia mai avuto, nel contesto del quale l’azione promossa si può inserire a pieno titolo e su questa linea si sta interloquendo con l’Università d’Annunzio anche per l’istituzione di una facoltà nella parte alta della città, che possa animarla e rivitalizzarla, creando una nuova forza economica capace di migliorarne anche l’attrattività.

Tutto questo c’è dietro e dentro la mozione, ringrazio i consiglieri che l’hanno votata, perché significa sostenere un’opera di rigenerazione che non possiamo più fare attendere, da qui parte uno studio più approfondito sulla soluzione ottimale in sinergia con le istituzioni giudiziarie e con l’Ordine degli avvocati”.

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